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Sinossi dall’introduzione.
Il panorama architettonico contemporaneo è molto variegato anche se predominano le
archistar con il vezzo di aver fatto dell’arte e del formalismo il loro cavallo di battaglia. Molti
architetti contemporanei osano firmare i loro progetti sempre più con un segno distinguibile
talvolta molto forte e diciamolo “espressionista”. Le loro architetture “urlano” il nome di chi
le ha disegnate, le città metropolitane e non, le recepiscono come opere uniche maestose
talvolta ridondnanti di segni e non rispettose del contesto storico culturale in cui sono
inserite.: Rem Koolhaas, Daniel Libeskind, Frank Owen Gehry, i COOP HIMMELB(L)AU e
archistar con il vezzo di aver fatto dell’arte e del formalismo il loro cavallo di battaglia. Molti
architetti contemporanei osano firmare i loro progetti sempre più con un segno distinguibile
talvolta molto forte e diciamolo “espressionista”. Le loro architetture “urlano” il nome di chi
le ha disegnate, le città metropolitane e non, le recepiscono come opere uniche maestose
talvolta ridondnanti di segni e non rispettose del contesto storico culturale in cui sono
inserite.: Rem Koolhaas, Daniel Libeskind, Frank Owen Gehry, i COOP HIMMELB(L)AU e
la compianta Zaha Hadid sono solo i più famosi architetti decostruttivisti contemporanei.
Le loro opere sono pressochè incentrate sulla presunta infinita libertà dell’artista visto come
soggetto creatore tuot court totalmente svincolato da qualsiasi regola classica o formale.
Uno dei primi progetti dei coop Hilmmelb(l)au prevedeva di schizzare un progetto a occhi chiusi,
tutto il resto del processo architettonico era quello di rendere reale e fattibile ciò che il
gesto inconscio aveva disegnato….
Dal capitolo Wittengestein e la villa a Vienna.
Furono due anni intensi per Wittgenstein: “quando stavo costruendo la casa per mia sorella ero talmente esausto alla fine della giornata che tutto quello che potevo fare era andare a vedere un film”. Una appassionata avventura che lo vide interfacciarsi con la committente, sua sorella molto esigente, il progettista incaricato Paul Engelmann e le ditte costruttrici, tra l’altro sempre pronte a seguire i piccoli spostamenti di qualche centimetro della casa. Famoso è quel ribassamento di tre centimetri del solaio quando era già stato costruito e si è dovuto smantellarlo e riadattalo alle esigenze di Ludwig.